La Luna
La nostra compagna nel cielo
La Luna, il nostro satellite naturale, riesce sempre a stupirci ed affascinarci. E' da sempre protagonista delle
nostre notti, ispirando poesie, storie romantiche ed avventure; la amiamo come nostra fidata compagna ma anche la
odiamo, perche' la sua presenza ci deruba dell'oscurita' necessaria a poter godere delle profondita' del cielo
notturno, con i suoi grappoli di stelle e le sue deboli e diafane nebulosita'. Rassicura il viandante illuminando il
suo cammino ma si lega anche a spaventosi miti e leggende: e' una parte regno delle fate e un'altra custode di segreti
demoniaci. La Luna, in migliaia di anni di storia, ha rappresentato tutti i contraddittori aspetti dell'animo umano.
In questa piccola galleria fotografica ho cercato di riportare alcune delle migliori immagini che sono riuscito a
riprendere, in questi ultimi anni, del nostro satellite naturale: le immagini non sono fini a se' stesse ma vengono
utilizzate come supporto visivo per approfondire alcune caratteristiche fisiche, strutturali e geologiche presenti
sulla superficie lunare. Pero', piu' di tutto, ho cercato di trasmettere quel senso di meraviglia e stupore che ancora oggi,
dopo tanti anni di astronomia, suscita in me l'osservazione della Luna; spero di essere riuscito, almeno in parte,
nel mio intento.
07/08/2020 22:08UT |
07/08/2020 22:36UT |
07/08/2020 23:06UT |
07/08/2020 22:40UT |
07/08/2020 23:10UT |
11/08/2020 00:49UT |
17/06/2017 00:48UT |
16/05/2016 20:32UT |
11/08/2020 01:02UT |
08/04/2017 19:01UT |
16/05/2016 20:34UT |
01/08/2020 19:29UT |
18/03/2017 00:39UT |
07/08/2020 22:17UT |
07/08/2020 22:41UT |
07/08/2020 23:12UT |
07/08/2020 23:44UT |
07/08/2020 23:47UT |
07/08/2020 22:19UT |
07/08/2020 22:47UT |
08/08/2020 00:03UT |
08/08/2020 00:05UT |
13/04/2017 23:52UT |
05/09/2020 22:06UT |
05/09/2020 22:15UT |
03/09/2020 21:47UT |
03/09/2020 21:41UT |
07/08/2020 22:49UT |
08/08/2020 00:16UT |
07/08/2020 22:24UT |
07/08/2020 22:49UT |
08/08/2020 00:16UT |
07/08/2020 22:24UT |
26/07/2016 23:31UT |
16/05/2016 20:26UT |
In questa immagine sono inquadrati diverse interessanti formazioni lunari presenti nel quadrante di nord-ovest: il
cratere Aristoteles leggermente in alto a destra con un diametro di 88 km e subito sotto il cratere Eudoxus del
diametro di 68 km.
Andando verso oriente (a sinistra) prima si incontra la catena delle Alpi lunari (Montes Alpes) e dopo il grande
cerchio del cratere Plato di 101 km di diametro. Il fondo di Plato, come spesso accade per i crateri lunari di grandi
dimensioni, e' completamente riempito di lava basaltica; i bordi si elevano fino ad un'altezza di 2.000 metri ed
appaiono crollati e collassati in diversi punti.
Il cratere Plato e la catena montuosa delle Alpi lunari si affacciano sulla grande distesa del Mare Imbrium che domina
i quadranti settentrionali del nostro satellite naturale. Di forma sostanzialmente circolare questa vasta distesa
basaltica si estende per almeno 1.250 km e in questa immagine e' visibile solo la sua parte piu' occidentale.
In basso, tra gli altri, i crateri Aristillus e Cassini ed i Montes Caucasus che separano il Mare Imbrium dal Mare
Serenitatis insieme ai Montes Appenninus piu' a sud; la catena dei Montes Caucasus si sviluppa in direzione nord-sud
per 520 km e raggiunge una larghezza di 100 km, le sue cime possono raggiungere quote di 3.650 metri.
07/08/2020 22:07:59 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC a fuoco diretto.
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Ingrandimento della regione interessata dal cratere Aristoteles e da Eudoxus.
07/08/2020 22:35:36 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC con Barlow 2x.
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Dettaglio del cratere Aristoteles ad alto ingrandimento.
07/08/2020 23:06:29 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC e proiezione dell'oculare con 9mm ortoscopico
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Ad occidente rispetto al cratere Aristoteles si trova il cratere Burg, gia' inquadrato nella foto a bassa risoluzione
di Aristoteles. Questo cratere si trova nel mezzo di una pianura basaltica chiamata nel ben poco beneaugurante Lacus
Mortis e, ancora piu' ad ovest quasi sul terminatore lunare e' visibile il cratere Hercules del diametro di 70 km.
Le fratture nella crosta lunare visibili all'interno della Lacus Mortis, gia' visibili in questa immagine ma ancora
meglio nella seguente scattata con maggiore ingrandimento, testimoniano il passato geologicamente attivo di questa
regione lunare.
07/08/2020 22:39:33 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC e Barlow 2x
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Alcuni dettagli della regione di Lacus Mortis con il cratere Burg: le fratture superficiali della crosta sono visibili come linee sottili.
07/08/2020 23:10:21 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC e proiezione dell'oculare con 9mm ortoscopico
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Il quadrante nord-orientale della Luna e' dominato dal Mare Imbrium. Il cratere Plato (in alto) con i suoi 101 km di
diametro delimita l'estremita' nord insieme con la spettacolare Sinus Iridum estesa per ben 400 km.
A sud spiccano sulla distesa di lava alcuni gradi crateri, tra cui Archimedes del diametro di 83 km.
11/08/2020 00:49:01 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC al primo fuoco, filtro IR-Cut
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Il Sole tramonta sul cratere Plato. In questa foto scattata il 17 giugno 2017 si osserva il cratere Plato illuminato
dai raggi del Sole poco prima che tramonti sul suo orizzonte.
Le lunghe ombre radenti rivelano i contorni tormentati del cratere e svelano la loro reale altezza. A sud i 2.400
metri di altezza del Monte Pico sono chiaramente mostrati dalla lunga ombra che si allunga sulla pianura del Mare
Imbrium.
17/06/2017 00:48:00 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC al primo fuoco
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
L'interno del cratere Plato in questa foto del 16 maggio 2016.
16/05/2016 20:31:52 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Webcam Philips TouCam modificata
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
In questa foto ad alta risoluzione sono ben visibili i dettagli di Plato e della regione immediatamente circostante.
11/08/2020 01:02:07 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC e proiezione dell'oculare con 9mm ortoscopico, filtro IR-CUT
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
In questa foto a bassa risoluzione, scattata il giorno 8 aprile 2017 alle ore 19:00:35, sono ripresi insieme il cratere Plato e la Sinus Iridum che costitiscono i limiti settentrionali del Mare Imbrium.
08/04/2017 19:00:35 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC al primo fuoco.
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
In questo dettaglio della regione tra Plato e la Sinus Iridum e' visibile la catena montuosa dei Montes Recti che si
estende in direzione est-ovest per 90 km, una larghezza di 20 km e con cime che raggiungono i 1.800 metri.
A sinistra il promontorio Laplace che si eleva fino a 2.600 metri al di sopra dellapianura del Mare Imbrium e
costituisce il contrafforte occidentale della Sinus Iridum.
16/05/2016 320:33:31 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Webcam Philips TouCam modificata
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Il cratere Plato e la Sinus Iridum insieme in questa foto del 1 agosto 2020.
01/08/2020 19:28:51 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC al primo fuoco.
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
La quasi totalita' del Mare Serenitatis con tutti i suoi 650 km di estensione, ripresi il 18 marzo 2017 con il Sole
quasi al tramonto.
L'illuminazione radente rivela le creste di lava solidificata che percorrono da nord a sud la superficie basaltica del
Mare come vene sulla pelle di una persona anziana. Le creste sono chiamate Dorsa in latino e la piu' evidente,
visibile chiaramente nella foto che attraversa sinuosa la parte centrale del Mare dall'alto verso il basso, e'
chiamata Dorsa Smirnov e ha una lunghezza di 131 km.
18/03/2017 00:38:50 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC al primo fuoco.
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Il Mare Serenitatis ripreso pienamente illuminato dalla luce del Sole.
07/08/2020 22:16:42 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC al primo fuoco
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Dettaglio della sezione nord-occidentale del Mare Serenitatis, proprio al confine con la Lacus Somniorum.
In primo piano il cratere Posidonius del diametro di 96 km e la parte settentrionale della Dorsa Smirnov; una grande
quantita' di formazioni che sembrano suggerire un'antica attiva tettonica, come le fratture nella crosta chiamate
Rimae. In evidenza la Rima G Bond sulla destra dell'immagine.
07/08/2020 22:41:29 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC e Barlow 2x
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
La serie di profonde fratture nella crosta lunare (Rimae) sia all'esterno che all'interno del cratere Posidonius
07/08/2020 23:12:19 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC e proiezione dell'oculare con 9mm ortoscopico
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Poco a sud rispetto al Mare Serenitatis si trova il cratere Manilius del diametro di 40 e con pareti che raggiungono
un'altezza di 3.100 metri.
Nelle sue immediate vicinanze possono essere osservati delle particolari formazioni lunari chiamate Domi. I
Domi lunari sono delle strutture geologiche a forma di cupola sulla cui sommita' si trova normalmente un piccolo
cratere vulcanico; la loro forma ricorda i vulcani a scudo delle Hawaii anche se in scala piu' piccola in quanto
possono estendersi al massimo per poche decine di km e si elevano rispetto alla superficie circostante solamente di
poche centinaia di metri.
";
La loro formazione risale a qualche miliardo di anni fa, nel periodo in cui il nostro satellite naturale mostrava una
propria attivita' vulcanica e si sono creati a causa di intrusioni laviche all'interno della crosta, in prossimita'
della superficie, ma senza una eruzione vera e propria. Il magma si e' accumulato subito sotto la superficie gonfiando
la parte superiore della crosta e creando quasi caratteristica formazione; in seguito effusioni laviche provenienti
dal cratere posto alla sommita' hanno completato il processo di formazione del Domo.
In questa immagine sono identificabili almeno tre Domi, percepibili come rigonfiamenti della superficie lunare. La
loro identificazione e', in realta', abbastanza difficoltosa in quanto si elevano molto poco rispetto alla superficie
circostante, per cui per poterli individuare e' necessario che vengano illuminati in modo molto radente dalla luce
del Sole.
07/08/2020 23:44:17 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC e proiezione dell'oculare con 9mm ortoscopico
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Proseguendo ancora in direzione sud si trovano altri Domi, localizzati nella regione interessate dalla Rima Hyginus e
dalla Rima Ariadaeus, profonde ed estese spaccature nella crosta lunare che sembrano suggerire una passata attivita'
tettonica e vulcanica in questa regione.
La Rima Hygimus e' lunga circa 220 km ed ha una lunghezza di 4, stessa lunghezza per la Rima Ariadaeus con una
larghezza pero' superiore, pari a circa 7 km, ed una profondita' che raggiunge i 480 metri.
La posizione del Domo inquadrato in questa immagine e' indicata dal cerchio giallo, altri Domi sono presenti ncora
piu' ad oriente ma ancora meno visibili nelle condizioni di luce nel giorno in cui fu eseguita questa foto.
07/08/2020 23:47:05 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC e proiezione dell'oculare con 9mm ortoscopico
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Con questa immagine ci spostiamo decisamente verso occidente e troviamo il Mare Tranquillitatis esteso per almeno 700 km confinante a nord con il Mare Serenitatis.
07/08/2020 22:19:02 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC al primo fuoco
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Il limite sud del Mare Serenitatis e' segnato dalla presenza della catena dei Montes Haemus che si estendono per 400 km e dai crateri Plinius e Dawes, posizionati quasi come sentinelle all'entrata del Mare Tranquillitatis. Plinis ha un diametro di 48 km mentre Dawes di soli 18.
07/08/2020 22:46:32 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC e Barlow 2x
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Immediatamente ad ovest di Plinius si trova una regione ricca di Domi, alcuni dei quali identificati in questa
immagine.
La regione e' chiamata Pianoro di Vitruvius-Cauchy e si estende dal limite nord del Mare Tranquillitatis fino
a quasi meta' del confine occidentale del Mare, per almeno 350 km.
In questa foto e' inquadrata la parte nord della regione, dominata dal cratere Vitruvius; numerosi i corrugamenti
superficiali (Dorsae) e le spaccature nella crosta (Rimae) visibili, come ci si potrebbe aspettare da una regione
dalla complessa storia geologica come questa, con palesi indizi di attivita' tettoniche e vulcaniche endogene.
08/08/2020 00:02:51 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC e proiezione dell'oculare con 9mm ortoscopico
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Moltissimi i Domi chiaramente visibili in questa foto, con la forma a cupola sormontata da un piccolo cratere. La
migliore visibilita' e' favorita dalla bassissima inclinazione del Sole, ormai quasi al tramonto, sulla regione che
si trova quindi in prossimita' del terminatore.
La regione e' quella a sud-ovest rispetto all'immagine precedente, quindi sul bordo occidentale del Mare
Tranquillitatis. Il cratere Cauchy domina la regione e sono ben visibili due formazioni molto caratteristiche che
sottintendono un'intesa attivita' tettonica e vulcanica avvenuta nel passato e quindi chiaramente legate ai Domi
Lunari: Rupes e Rimae.
";
Strutture del tipo Rima le abiamo gia' trovate in altre immagini: qui abbiamo di fronte la Rima Cauchy che si estende
complessivamente per 210 km con un'ampiezza di 4 km. Si tratta di una profonda frattura nella crosta lunare, quasi
fosse un cicatrice lasciata li' da quale catastrofico evento del passato.
La Rupes Cauchy e' invece una scarpata vera e propria, lunga almeno 120 km.
08/08/2020 00:05:44 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC e proiezione dell'oculare con 9mm ortoscopico
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Il Mare Fecundidatis si trova nel quadrante sud-occidentale della Luna ed occupa un'area di 600 per 500 km. Ospita una
grande quantita' di formazioni geologiche interessanti, tra cui diversi corrugamenti superficiali (Dorsae) e crateri
da impatto grandi e piccoli. Spiccano, nella parte centrale del Mare, i crateri Messier chiamati a cometa
per via del getto di materiale che fu eiettato dai crateri all'epoca dell'impatto del corpo asteroidale.
Questo materiale proveniva dall'interno della crosta lunare e l'impatto deve essere avvenuto in un'epoca
geologicamente abbastanza recente, in quanto il flusso di radiazioni proveniente dal Sole non ha ancora avuto modo di
scurire il materiale stesso.
13/04/2017 23:52:09 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Dettaglio della regione immediatamente ad est dei crateri Messier all'interno del Mare Fecunditatis; e' presente anche un Domo Lunare (indicato dal cerchio e chiamato ME1) piuttosto piccolo, con un diametro di soli 7,7 km ed un'altezza di appena 85 metri rispetto alla superficie circostante.
05/09/2020 22:05:41 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC, proiezione dell'oculare con 9mm ortoscopico e filtro IR-Cut
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
A limite sud-orientale del Mare Fecunditatis si trovano i due crateri Gutenberg (75 km) e Goclenius (55 km). I bordi
di Gutenberg sono parzialmente crollati sia in seguito ad impatti meteorici seguenti sia dall'intrusione di magma
proveniente dal Mare Fecunditatis, che ha anche parzialmente riepito l'interno del cratere.
Sono visibili una grande quantita' di fratture (Rimae) nella crosta lunare, che interessano sia i crateri sia le
pianure basaltiche; il cerchio indica la posizione di un altro Domo Lunare, del diametro di 35 km ed alto 212 metri.
La pendenza delle pareti di questo Domo e' piuttosto bassa (0,7 gradi dirca) per cui e' estremamente difficile
percepirlo anche in condizioni di illuminazione favorevoli.
05/09/2020 22:14:46 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC, proiezione dell'oculare con 9mm ortoscopico e filtro IR-Cut
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Il confine occidentale del Mare Fecunditatis e' contrassegnato dalla presenza del grande cratere Langrenus del diametro di ben 133 km; il cratere e' assolutamente circolare ma appare fortemente ellittico per via della prospettiva con cui lo osserviamo dalla Terra.
03/09/2020 21:47:29 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC, proiezione dell'oculare con 9mm ortoscopico e filtro IR-Cut
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
A circa 500 km a sud di Langrenus, ben oltre i confini del Mare Fecunditatis, si trova unaltro grande cratere da
impatto: Petavius con un diametro di ben 177 km e pareti del cratere che raggiungono una quota di 3.300 metri.
All'interno di Petavius e' osservabile un altro Domo Lunare, chiamato Petavius Dome o Petavius 1, del diametro di
quasi 20 km ed alto 240 metri.
Ancora una volta, a testimoniare la stretta parentela geologica che li lega, troviamo una frattura nella crosta
lunare che accompagna da vicino un Domo; la frattura e' la Rima Petavius, proprio all'interno del cratere.
03/09/2020 21:40:54 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC, proiezione dell'oculare con 9mm ortoscopico e filtro IR-Cut
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Muovendosi verso est rispetto all'immagine precedente incontriamo il Mare Nectaris: piu' piccolo rispetto alle altre
pianure basaltiche incontrate in precedenza, di forma sostanzialmente circolare con un diametro di 350 km.
Il limite nord di questo piccolo Mare e' fissato dal grande cratere Theophilus, del diametro di 101 km e con bordi
del cratere che raggiungono i 4.400 metri di altezza. Inquadrato al centro di questa immagine questo cratere mostra
picchi centrali multipli, createsi probabilmente a seguito di crolli di un grande picco centrale piu' antico.
Praticamente attaccato a Theophilus, in basso a sinistra, troviamo il cratere Cyrillus e, sulla destra, il piu'
piccolo Madler di solo 28 km di diametro ma piuttosto profondo: almeno 2.670 metri. Questo cratere appare isolato in
una pianura che confina a nord con la Sinus Asperitatis che a sua volta divide il Mare Nectaris dal Mare
Tranquillitatis che si trova ancora piu' a nord.
07/08/2020 22:48:32 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC e Barlow 2x
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Il limite meridionale del Mare Nectaris e' definito dal grande circolo del cratere Fracastorius, del diametro di 124 km. Poco al di la' dei bordi settentrionali di questo cratere, crollati in seguito all'invasione di flussi lavici provenienti dal Mare Nectaris, si trova un altro Domo Lunare di forma ellittica (37 x 27 km) ed alto poco piu' di 300 metri.
08/08/2020 00:16:00 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC e proiezione dell'oculare con 9mm ortoscopico
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
A sud di Fracastorius, ormai in prossimita' del Polo Sud lunare, troviamo il cratere Piccolomini del diametro di 88 km e pareti con altezze fino a 4.500 metri.
07/08/2020 22:23:32 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC al primo fuoco
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
A poca distanza da Piccolomini troviamo un altro Domo Lunare, evidenziato nella foto. Ha un diametro di 14 km ed un'altezza di 350 metri.
07/08/2020 22:52:28 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC e Barlow 2x
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Con questa foto torniamo decisamente verso nord e piu' preciamente all'interno del Mare Imbrium, nella sua parte piu'
occidentale quasi a confine con il Mare Serenitatis ad ovest e la Palus Putredinis a sud.
E' visibile una parte del cratere Archimedes in basso, la piccola catena dei Montes Spitzbergen e i crateri Aristillus
ed Autolycus.
11/08/2020 01:22:15 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC, proiezione dell'oculare con 9mm ortoscopico e filtro IR-Cut
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
Poco ad ovest dei crateri Aristillus ed Autolycus si trovano altri due Domi Lunari. Quello piu' a nord ed associato con Aristillus (ARI1) ha una forma ellittica con dimensioni 54 x 35 km ed un'altezza di 85 metri; il secondo associato con Autolycus (AU1) ha una forma piu' circolare, con un diametro alla base di 28 km ed un'altezza di 75 metri.
11/08/2020 01:26:28 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6 Pro
Camera CCD ZWO ASI 120MC, proiezione dell'oculare con 9mm ortoscopico e filtro IR-Cut
Elaborazione Registax 6 e GIMP.
La regione del Polo Sud lunare in questa foto a grande campo e bassa risoluzione; in evidenza il cratere Clavius.
26/07/2016 23:31:27 UT
Con un diametro di ben 225 km Clavius e' sicuramente uno dei maggiori crateri da impatto della Luna.
16/05/2016 20:25:36 UT